Ciao a chi mi legge.
Spesso sentiamo dire una frase che a me personalmente irrita: gli italiani hanno la memoria corta.
Io ho sempre creduto che chi si nasconde dietro ai luoghi comuni, strumentalizzi un concetto affinché non gli si ritorca contro.
In effetti converrebbe a parecchi che noi avessimo la memoria corta...
E invece sorprendentemente, le persone comuni gli eventi importanti li ricordano.
La "fortuna" è che nella confusione generale i problemi si sommano e rimane poco tempo per ricordare quanto facilmente si possano dimenticare le promesse.
Chi decide cosa è importante ricordare?
Cosa è degno di essere menzionato?
Quale ricordo meriti di essere onorato e quale no?
La sensibilità delle persone deve prevalere sulle date storiche, oppure sono gli storici che decidono su quali avvenimenti focalizzare il ricordo?
Personalmente, amo il neorealismo perché racconta storie meno evidenziate.
Penso alla "ciociara", spaccato storico brutale.
Ci sono molti capolavori cuciti su misura su figure che si sono distinte per atti eroici.
Singoli uomini sacrificati per salvare inermi concittadini.
Oggi vie e scuole sono intitolate a loro, ma in pochi raccontano alle nuove generazioni il perché abbiano meritato tanto onore...
È quasi come ci si sentisse sciocchi a rinnovare il pensiero su eventi drammatici ma ricchi di valori forse perduti.
Mi chiedo se sia volontario.
Periodi storici quasi oscurati, quando invece andrebbero analizzati in profondità.
Io avrei un fiume di domande, ma a volte evito e faccio ricerche solitarie...
Questo mi sembra più calzante: in questo Paese "certi" argomenti...sono tabù.
Non pretendo di cambiare le cose.
Sottolineo che ci sono persone che fanno domande solo per conoscere le risposte, interrogando persone più preparate.
Nel frattempo leggo tutto e il suo contrario, mi informo, provo a capirci qualcosa e alla fine mi affido a ciò che ritengo verosimile.
Questo scritto è dedicato ai "dimenticati"....
Arianna.
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