Ciao a chi mi legge.
Scorrendo le immagini dei post, noto molte scene di mare.
Così, ripensando all'estate, mi è venuto in mente...un sapore.
Quello dei ricci, per chi non li conoscesse, sono dei frutti di mare pieni di spine...proprio tante e acuminate!
Quelli commestibili sono rossi e grandi!
Quelli neri, sono vuoti.
A volte i violacei sono i più prelibati ma più rari.
Bisogna saperli pescare, senza farsi male;
una presa distratta, assicura spine conficcate in profondità.
Ci vuole un sacco di tempo, prima di estrarle tutte.
Meglio che li raccolga un esperto!
Deve anche saperli aprire, altrimenti la polpa sarebbe contaminata da tante piccole scagliette, che la renderebbero immangiabile.
Vanno manipolati con attenzione e delicatezza.
L'esperto, dopo aver sgusciato per bene, raccoglierà il frutto con un cucchiaino.
È così che va mangiato...crudo, ancora salmastro!
Il suo sapore è caratteristico, diverso da qualsiasi altro frutto di mare.
Non è descrivibile, è talmente unico da essere speciale!
In se contiene tutto ciò che rappresenta l'elemento acquatico...consistenza compresa.
Un assaggio è irrinunciabile, ma solo per chi ha un palato fino!
Va da se che è da intenditori.
Ecco con gli spaghetti, i ricci sono eccellenti e esaltati!
Se assaggiati una volta, non si può più farne a meno.
Diventano essenziali, irrinunciabili.
Ma bisogna aspettare poi...ci sono periodi giusti per gustarli.
Sono rari e quindi protetti!
Consiglio di provarli almeno una volta!
Buona vita, Arianna.
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